“Questo non doveva proprio succedere!”, “ sto malissimo, non è da me arrabbiarmi così”, “ non voglio avere paura”…
Ti ricordi quando eri bambino e ti dicevano che i bravi bambini non disturbano, vanno bene a scuola e soprattutto non fanno arrabbiare i genitori? Ti ricordi quanto ti sei sentito fuori posto quella volta che avresti tanto voluto giocare ma ti hanno detto “non si fa! Punto e basta!”? O magari volevi piangere e ti hanno detto “dai che ormai sei grande”.
Cosa avresti voluto? Avresti voluto poter vivere quell’emozione, avresti voluto che qualcuno restasse davanti a te senza essere travolto da ciò che sentivi, semplicemente permettendo al flusso di scorrere, impedendoti, certo, di diventare distruttivo ma ascoltando.
La situazione ottimale per il nostro sviluppo emotivo è questa. Secondo la teoria polivagale di S. Porges esiste una branca del nervo vago, precisamente la parte ventrovagale che comincia ad essere maggiormente attiva intorno al diciottesimo mese di vita, e che se adeguatamente sviluppata è quella che ci consente di restare calmi in un campo di tensione. Ciò significa riuscire a percepire la criticità, sentire che c’è qualcosa che non va senza entrare in una dinamica di attacco o fuga, bensì cercando di ascoltare ciò che quella situazione ha da dirci.
Questa capacità si sviluppa e viene sostenuta quando nella relazione genitore e bambino c’è sintonizzazione emotiva ovvero quando l’adulto riesce ad ascoltare e “contenere” il vissuto emotivo del bambino senza vivere le stesse cose e senza reprimerlo, tutto ciò permette al sistema di imparare ad autoregolarsi. Ora, forse, stiamo tutti pensando che ci è andata veramente male :D …
In realtà pochi di noi hanno avuto i genitori perfetti, perché i nostri genitori sono esseri umani con le loro storie, il loro percorso e le loro paure. Hanno fatto del loro meglio secondo il loro livello di consapevolezza, ci hanno cresciuti e ci hanno permesso di arrivare sino a qui e per questo gli saremo sempre grati. Ma adesso tocca a noi.
E allora che si fa? Siamo spacciati? No certo che no, siamo esseri in divenire, come sosteneva Von Foerster e gli studi sulla neuroplasticità lo confermano.
Possiamo divenire ciò che desideriamo, possiamo diventare gli adulti di cui avremmo avuto bisogno, imparando ad ascoltarci a prenderci per mano e fare quel salto che avevamo tanta paura di fare da soli.
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“Lascia che la vita entri nel tuo cuore e ti trasformi…
Comportati con lei come farebbe una madre: accoglila fai spazio lasciala crescere dentro di te..”
C.Cedolin Ganapati e S. Vanzan , L’arte di iniziare ogni giorno incontro tra Yoga e Psicologia, Marcovalerio editore
Per approfondire:
S.W. Porges , La teoria polivagale. Fondamenti neurofisiologici, delle emozioni, dell'attaccamento della comunicazione e dell'autoregolazione, Giovanni Fioriti Editore, 2016.