“ Vorrei essere sempre felice!”
“ Ne sei proprio sicur@?”
Cosa saresti dispost@ a fare per sentirti sempre felice?
Esiste una malattia che si chiama insensibilità congenita al dolore, le persone che ne soffrono, sono in costante pericolo di vita, potrebbero continuare a camminare con un piede completamente fratturato, oppure avere una ferita profonda e morire dissanguati perché non sentono assolutamente nulla.
Immagino a questo punto che converrai con me nel sostenere che il dolore svolge una funzione molto importante e una vita senza dolore sarebbe una vita che rischia di finire molto presto.
Eppure quando si tratta di una sofferenza “psicologica”, quando sentiamo quella morsa allo stomaco, quel groppo in gola e le lacrime che hanno voglia di uscire, ecco quel dolore vorremmo tanto eliminarlo, vorremmo non sentire un bel niente.
E ci riusciamo, eccome se ci riusciamo.
Ci sono innumerevoli cose che gli esseri umani hanno imparato a fare per essere, o forse dovrei dire sembrare, sempre felici. A partire dall’uso/abuso di sostanze o psicofarmaci, per continuare con il riempirsi la vita di attività che li tengano continuamente occupati senza uno scopo ben preciso. Qualche volta sono le relazioni il miglior anestetico, relazioni che riempiono il vuoto senza però saziarci completamente.
Ci sono anche forme più sofisticate di fuga dal dolore, ad esempio il così detto “By-pass Spirituale” come lo chiama Erica F. Poli, ovvero l’adesione incondizionata a pratiche spirituali, non perché vi sia in atto un percorso di ricerca di esperienze mistiche o crescita personale, bensì per la promessa di felicità e benessere che spesso le accompagna.
Qual è il costo di tutto questo?
Il costo è una corsa senza direzione, un individuo che non riesce a sentire ciò di cui ha bisogno, qualcuno che “mangia solo schifezze” perché non sa quali sono le sostanze nutritive di cui ha maggiore necessità. Il prezzo da pagare per essere sempre felici è che finiamo con il muoverci nel mondo con l’unico scopo di evitare la sofferenza anziché con l’obiettivo di perseguire il nostro benessere.
Felicità e benessere sono due cose che non sempre vanno a braccetto.
Per raggiungere il ben-essere, lo stare bene con noi stessi, con la vita, il sentirci in armonia con i nostri stati fisici e mentali, talvolta è necessario rinunciare temporaneamente alla felicità e lasciare che le nostre tensioni, i dolori o le paure ci parlino e ci dicano semplicemente ciò di cui sentiamo il bisogno così che possiamo iniziare a prendercelo.
La crescita passa anche, non solo, ma anche, attraverso momenti dolorosi. E' così che da piccoli ci accorgevamo che le scarpe ci andavano troppo strette ed era giunto il momento di cambiarle, no?!
Ciò che fa la differenza, come sempre, è il significato che decidi di dare a ciò che ti sta accadendo, è come ti relazioni alla voce delle tue emozioni, è ciò che fai con ciò che ti accade.
Buon viaggio!