" Non dovrei stare così!", " Sono un'incapace", " Sono debole".
No, non sei debole, stai vivendo un momento in cui ti senti debole. Non sei un'incapace, stai attraversando una difficoltà e non sai ancora come superarla. E io non so davvero come DOVRESTI stare, ma so che "così" è come stai ADESSO e non dice nulla di chi sei. Semmai racconta di come finora hai affrontato ciò che accade. E , forse, se stai così adesso significa che hai bisogno di trovare le risorse per ascoltarti e superare questo momento, magari in un modo nuovo, che sai e non sai di sapere.
L'identificazione con le nostre emozioni e con i momenti di difficoltà che viviamo è ciò che più di ogni altra cosa ci porta a sentirci spaventati, confusi e impotenti. E tutto ciò ci porta a difenderci in vari modi dal nostro sentire, fino ad arrivare al punto di non sentire affatto, e di trovare mille modi per colmare i nostri vuoti. Usiamo cibo, relazioni, distrazioni per tenerci lontani da ciò che ci fa più paura, l'idea di "essere sbagliati", "incapaci", "inadeguati". Idea che germoglia in noi quasi in automatico quando si fanno strada sensazioni spiacevoli, dolorose e spaventose. Allora scappiamo, neghiamo, ci distraiamo. Polarizziamo su altro la nostra attenzione. Ma raramente i muri che alziamo sono sufficientemente alti e, anche quando siamo diventati così bravi nel nasconderci a noi stessi (c'è chi lo fa da una vita intera), le parti di noi sofferenti trovano un modo per farsi sentire.
Allora perché non iniziare da qui: osservare ciò che sentiamo, descriverlo, ascoltarlo.
Aprire un dialogo. Se puoi osservarlo, quel sentire non sei tu!